Degrado al campo Falck

Vandalizzato, degradato, abbandonato. È il triste destino del glorioso campo di calcio Falck in via Generale Cantore a Sesto San Giovanni, chiuso da due anni per motivi di sicurezza. L’erba alta, che raggiunge quasi le traverse delle porte, rende ormai impraticabile il terreno di gioco e forse irrecuperabile senza una bonifica adeguata in superficie.

Vederlo così è un colpo al cuore per chi percorre il viale che porta in centro città dalle tangenziali, in particolare chi è appassionato di calcio, chi ci ha giocato, chi qui ha gioito per una vittoria, chi sotto quei riflettori ha alzato al cielo il blasonato Trofeo Città di Sesto organizzato dalla Posal… E anche per i numerosi familiari e amici di Robertino Ammendola i quali alla sua memoria organizzano in via Generale Cantore, dove campeggia il murales a lui dedicato, il tradizionale Torneo di Roby quest’anno disputato sul neutro di viale Rimembranze.


Vista del campo Falck da via Gen. Cantore


Cento anni di storia. Il vecchio campo Falck, un pratone con pista di atletica, viene inaugurato nel 1923, esattamente un secolo fa, con un’amichevole tra i gruppi sportivi Acciaierie e Marelli. Negli Anni Trenta, nell’epoca delle squadre aziendali, il Dopolavoro Acciaierie Falck sfiora due volte la promozione in Serie B. Dopo la guerra, inizia il momento d’oro della Pro Sesto che acquisisce i diritti sportivi proprio dalla Falck e viene ammessa al campionato misto di Serie B-C. Così lo Stadio Breda diventa il punto di riferimento dei tifosi sestesi.

La nuova struttura del campo comunale Falck è dei primi anni 80, viene gestita inizialmente dal Comune e a seguire in convenzione dalle società sportive, in ordine di tempo Posal, Città di Sesto, Atletico Sesto. «Sono cambiati i nomi e i dirigenti però in sostanza non è variato nulla - spiega Rossano Lamberti, presidente dell’Atletico Sesto -. Ricordo che l’ultimo intervento di manutenzione alla palazzina, con le dovute verifiche dei tecnici del Comune e dei vigili del fuoco, risale al 2000. Comunque, tra alti e bassi, fino a che qualcuno due anni fa ci vandalizzasse il centro, eravamo operativi. Tuttora, seppure l’Atletico Sesto è stato indirizzato al campo Manin, custodiamo la struttura di via Generale Cantore affinché non ci siano altre intrusioni o peggio occupazioni abusive. Riguardo invece al taglio dell’erba, dal Comune tre mesi fa ci hanno fatto sapere che non era più necessario occuparcene. E questo ci fa pensare che il nostro futuro non è più al campo Falck. Sarebbe un peccato soprattutto per il quartiere a cui verrebbe a mancare la nostra attività non solo sportiva ma anche sociale».

In effetti se si replica il modus operandi dell’attuale Amministrazione - già evidenziato con altri impianti sportivi della città che versavano come in questo caso in una pesante situazione di inagibilità - il Falck va incontro a una gestione assegnata con un bando a chi si impegna in una sua ristrutturazione. Con una ovvia considerazione finale: oggi non sono certo il calcio e il sociale le attività che consentono al privato di rientrare dei costi. (N.P.)

#tuttoilcalciominoresestese

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